giovedì 20 gennaio 2011

PORTIAMO IL PD AL PLASTIC

Dopo l’immunità a Berlusconi non me la sentivo di non fare una personalissima proposta per la sinistra Italiana. Poveri comunisti: negli anni ’60-’70 per la sinistra italiana c’era un bel da fare, un bel da combattere, ma che vuoi, i soldi degli USA erano tanti e il buon Giulio li ha spesi come si deve.
Poi via con gli anni ’80, hanno cominciato a guardare “L’Italia da bere” e agli italiani piaceva la vodka non perché era russa.
Negli anni ’90 hanno perso la loro più grande opportunità di governare l’Italia subito dopo il gran casino di Di Pietro, che a saperlo cosa combinava dopo, un trasferimento non ci stava male.
Anyway il mai dimenticato Prodi ci prova ma era il buon maestro in un asilo del Bronx. Ma è arrivato un altro che a botte di navi di crociera, corsette alle Bahamas, madri che avevano salvato poveri ebrei dai nazisti, una famiglia perfetta, un portafogli perfetto e via andare. E così tra andare a cena con un vecchio tutto “quando c’eravamo noi”, “noi consumisti” e una cena a champagne, barzellette e palpatine, gli italiani hanno scelto il secondo.
E così ci siamo ritrovati un gruppetto di “nati già vecchi”, che se provi a leggere un’intervista, preghi che dopo ci sia Belen. Noiosi e soporiferi, non si sono accorti che mentre l’Italia guardava Amici loro proponevano i cineforum. Mentre tutti andavano a Milano Marittina loro andavano a predicare a Gallipoli, ringraziando il cielo che ci fosse ancora qualche vecchio nostalgico, che tra una briscola e un bicchiere di vino del fiaschetto il voto glielo dava.
Ecco, fatto il quadro arriva la proposta: IL PD AL PLASTIC.
Immagino Lucio che li vede arrivare all’ingresso, loden e sciarpona verde che li sta per cacciare, ma poi prendendo a cuore il Paese alla fine li fa entrare.
Ti prego Filippo non sbarragli la porta del “Bordello”, falli entrare, è li che hanno bisogno di passare almeno 4 ore. A vedere le persone che una volta a settimana prendono con serietà la leggerezza, che se gli dai un tema ci mettono anima e cuore, e li che senza poter rompere le balle parlando una lingua che non capisce nessuno ritornerebbero in sintonia con il loro Paese, o meglio, con la parte più creativa del Paese, la parte più viva. Due vodka tonic da Jacopo e via a ballare, a far uscire dal corpo tutta quel vecchiume. Finita la serata dovrebbero prendere lo staff e lasciare a loro la guida del PD. Non la direzione, che figurati se sanno che perdono la poltrona il plastic lo bruciano, no no loro li seduti e tutti gli altri in piedi:
Dopo “La Canzone Popolare” di Fossati e “Mi fido di te” di Lorenzo (ma come lo avranno convinto?) si va con Tavelli e il suo repertorio, e vedi come si balla ai comizi
Alla distribuzione seggi Filippo, che dopo le equazioni di assegnazione usate fino ad ora, va ad occhio, se ha gestito il Bordello vuoi che non ce la faccia con il PD?
Gost writer la Strixia che nei finaloni di serata tira giù dei discorsi che pelle d’oca anche per chi si è depilato.
Capogruppo a Camera Piky e il Senato a la Roby e vedi come tirano dritti.
E poi basta con quei completi, bastaaaaaaaaa, Mengucci pensaci tu!!!
Lucio preparati li riconosci subito.

PS: e che si ricordino sempre che "le cubisme n'est pas le parallesime"

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