mercoledì 16 giugno 2010

seanza alcune pagine dei miei scaffali la mia vita


pag. 75 "Simposio" - Platone - Piccola Biblioteca Adelphi"
Perciò ogni volta che un essere gravido si avvicina a ciò che è bello, si dispone alla benevolenza, e rallegrandosi di si diffonde e partorisce e procrea; quando invece si avvicina a ciò che è brutto, allora, incupito e rattristato, si contrae, cerca di scostarsi, si rinchiude e non procrea, e piuttosto, trattenendo in se la creatura concepita, la sopporta penosamente.
Onde sorge appunto, in un essere gravido ed oramai turgido di latte, la violenta emozione a riguardo di ciò che è bello, poichè questo libera chi lo possiede da grandi doglie. L'amore infatti, o Socrate - disse - non ha come fine ciò che è bello, come invece tu credi.
- Ma che cosa allora?
- La procreazione è il dare alla luce in ciò che è bello

2 commenti:

  1. uno dei pochi passaggi belli di un dialogo che è un delirio, bravo Paride!
    ps non mi addentro sulla critica a Platone se no non ne usciamo più...è stress da esami non ci fare caso!!!

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